MONOBANDA
Torna il festival più rumoroso in città, torna il lungo weekend di Mono Cultura
Artista per Artista, la guida all’ascolto di Freddie Koratella
Venerdì 21 marzo – DischixFiaschi e Underdog Tattoo
Sabato 22 marzo – Trenta Formiche
Domenica 23 marzo – Fax Factory e Sip Bistrot
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Non ha bisogno di tante presentazioni; un nomade folk blues con la chitarra come compagna di viaggio, con un tocco sulle corde unico che, come diceva il caro Mario Brega: “Può esse piuma o può esse fero”. On the road ha percorso più km della distanza che divide la terra dalla luna, senza manager, senza driver, senza promoter; perché come diceva sempre nonna Iole: “Chi fa da sé fa per tre”. Anti-Hero moderno che, per chi almeno una volta ha messo i piedi su una tavola, assume tutto un altro significato. Veterano di Invasione Monobanda, avrà il compito di aprire le danze il pomeriggio di Venerdì 21 da Underdog Tattoo a Montesacro: con il listening e le copie disponibili di MASON TYPE III, il suo nuovo album fuori per Road Sweet Road Records & Hill Mill Records. Non esserci sarebbe un peccato imperdonabile.
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L’alfiere in mono dei Castelli Romani, dagli esordi delle passate edizioni, ha fatto passi da gigante diventando una pedina fondamentale della family di Invasione Monobanda. Bonny Jack si è fatto decisamente grande con scorpacciate di asfalto macinate durante innumerevoli tour divenuti il vero e proprio cibo della sua anima. Ed è da questa sua esperienza on the road che ce lo ritroviamo Venerdì 21 da DischixFiaschi ad esporci il suo “POLAROID TOUR”, frutto degli scatti del suo ultimo viaggio sonoro in Sud America. Incontreremo e ascolteremo Matteo nei posti che lo hanno condizionato e fatto crescere durante il suo percorso tra Brasile, Uruguay e Argentina dove il Jack Sparrow del Dark Blues nostrano ha trovato finalmente la sua Perla Nera.
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Batcaverna è uno dei nomi nuovi di questa edizione del Festival, un monobanda atipico composto da due figure leggendarie: c’è l’uomo pipistrello con un piede sulla cassa ed uno sul rullante, poi c’è l’altro, Er Frappa, che non si capisce bene cosa faccia sul palco ma – come il suo più famoso collega Repetto – è indispensabile per la riuscita di questo monoduo. Una vera e propria contraddizione vivente tra il demenziale e il poetico a fracasso punk e ritmo rockabilly. Questa volta si affronteranno sul palco del Trenta Formiche Sabato 22 dando agli spettatori la strana sensazione di trovarsi di fronte gli inossidabili Skiantos, che però hanno sostituito il compianto Freak Antoni con l’ancora più compianto Franco Lechner in arte Bombolo. Arrivate presto che suonano per primi.
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Viene dal Brasile, più precisamente da Uberlandia dal Minas Gerais, ma vive stabilmente in Europa in quel di Berlino. È spesso in giro con i suoi tanti progetti musicali ma per la prima volta passa per l’Italia e noi siamo felicissimi di ospitarlo al Festival di Invasione Monobanda. Il suo è un interessante mix di hardcore, bluegrass, punk-folk e acustic metal, frutto delle influenze delle tante band in cui ha militato negli anni. Ha uno stile inconfondibile con una voce potentemente profonda, roca ma lussuriosamente calda: pronta a graffiarti la gola come scolarsi una bottiglia di cachaca di dubbia qualità. Siamo sicuri che questo Toro Scatenato – che vedremo in azione Sabato 22 al Trenta Formiche – quando salirà sul palco vi stenderà al tappeto come il Jack La Motta di Scorsese con la sua furia sonora.
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Attivo dal 2009 con quasi 1000 concerti all’attivo, da Mantova, è considerato il paladino del rockabilly in mono. Sale sempre sul palco con una mascherina nera che ne cela il volto ma è pronto a far ardere il fuoco del rock ’n’ roll con i suoi riff di chitarra indemoniati. Bagna la biancheria intima delle belle ragazze con le sue spaccate alla Bruce Lee e trafigge i loro cuori con il suo sguardo testosteronico. Non fatevi ingannare dalle apparenze: a prima vista può sembrare più Nando Moriconi che un eroe a stelle e strisce, ma una cosa è certa: quando suona Low Ranger è una bomba ad orologeria, una miccia pronta ad esplodere, un concentrato di 50’s sonoro che sa di dopobarba e brillantina. State attenti che per il suo ritorno al Trenta Formiche ha promesso trenta minuti di fuoco ad alta tensione erotica.
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Viene da Sao Paulo, Brasile e finalmente atterra al Festival Sabato 22 marzo al Trenta Formiche. La nostra love story in mono è lunga e travagliata: parte dal mio viaggio in Sud America fino ad arrivare ai tempi del covid. Rincorrendoci senza mai trovarci. Finalmente sbarca a Roma per la prima volta. D.SELVAGI & HIS ONEGANGBAND, con la sua chitarra con accordature taglienti, è una vera e propria orgia sonora; infatti il suo sound è un miscuglio oscuro: parte dalla Tropicalia psichedelica degli Os Mutantes, si ficca nel sottosuolo garage punk di Ty Segall, batte un ritmo serrato alla Kraftwerk, per poi esplodere in un godimento Kraut. Insomma, a tutti i verginelli di Invasione Monobanda: venite belli in tiro perché quando partirà la sua Marcha Contro o Fascismo il Bunker del Mandrione esploderà di piacere selvaggio.
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Oriundo brasiliano ma di passaporto planetario, vanta più di 16 tour mondiali xtremi durante i quali si è spostato con qualsiasi mezzo possibile immaginabile. Lo abbiamo visto suonare da headliner su grandi palchi o come busker nei vicoli di qualche città, ma sempre pronto a strillare il suo disagio senza mai risparmiarsi. Musicista della vecchia scuola della leggendaria One Man Band Army Sudamericana, che tanto ha esportato il culto del monobandismo nel Vecchio Continente, nonostante le nostre strade si siano incrociate più volte, questa sarà la sua prima assoluta al Festival, Sabato 22 al Trenta Formiche. Si prevede una bomba blues-soul-punk che esploderà sul palco come una coxinha al catupiry bollente e diabolicamente piccante. Salvate in rubrica il numero del vostro proctologo, ne avrete bisogno.
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Viene da Salt Lake City, capitale dello Utah, città con la più grossa comunità di Mormoni degli Usa: il tema centrale della loro religione è il culto del Divino attraverso la capacità di migliorarsi in virtù delle scelte giuste. Per noi cultori di Invasione Monobanda, venire a suonare in Italia per la prima volta è la miglior scelta che lui potesse fare. Non fatevi ingannare dal suo aspetto mite alla Buddy Holly perché quando Jacob T Skeen sale sul palco è una furia indemoniata; impugna una chitarra fuzz che fonde l’energia ribelle del punk con vorticosi elementi psychedelici. Insomma, sarà in giro per lo stivale per una settimana prima di suonare Sabato 22 al Trenta Formiche. La scelta giusta è di non lasciarvelo scappare altrimenti neanche Padre Merrin vi salverebbe da gli atroci sensi di colpa che vi potrebbero colpire.
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Viene dalla Brianza e il suo percorso musicale solitario parte dagli inizi del nuovo millennio con lo pseudonimo The Big Sound of Country Music, attingendo le sue influenze dalla musica afroamericana. Non scorderò mai un suo intensissimo live in quel posto del cuore chiamato Sinister Noise, scalciando con rabbia su cassa, rullo, charlie. Oggi Diego Dead Man Potron si è spogliato del superfluo con una strumentazione scarna ma essenziale e una voce infuocata che ti porta in terre che non hanno confini. Questa redenzione musicale ben si sposa con il wake up party domenicale da Fax Factory, dove lo troverete in azione per un intenso risveglio sonoro dopo i bagordi notturni al Trenta Formiche. Il consiglio è di mettere la sveglia presto: perdersi questo evento nell’evento sarebbe proprio da pirla.
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Si dice spesso ‘beati gli ultimi che saranno i primi’ e sono convinto che con Stefano Pum Lee non c’è modo migliore di chiudere questa edizione del Festival da Sip Bistrot domenica pomeriggio. Arriva da Monteverde e può essere tutto e il contrario di tutto. Avanspettacolo o Retro-bottega; menestrello moderno o cantautore; Petrolini o Zimmerman. Voi dategli una chitarra, ukulele o mandolino e Stefano saprà stare su un palco, ma soprattutto saprà stare in mezzo alla gente; con quello stile canterino ben racchiuso nella sua ultima fatica “Cortelli d’amore” dove la canzone popolare romana strizza l’occhio al Minnesota; più vino dei castelli che whiskey sciacquabudella. Ad onor di cronaca è anche stato il primo a suonare nella prima edizione: indimenticabile. Grazie per tutti questi anni passati assieme.
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