ROCK / POP

Matteo Gabbianelli (Kutso) – foto di Giovanni Marotta


Lester incontra il leader massimo dei Kutso: “Non faccio critica sociale, faccio la guerra; è diverso…”
Tutto (o quasi) il Matteo Gabbianelli-pensiero, maturo ma sempre combattivo: “Che effetto fa, uno spartiacque. Se fai sempre le stesse cose, che gusto c’è?!”

di Stefano Capolongo

INTERVISTA Matteo Gabbianelli, orgoglioso leader del proprio progetto, è ormai un uomo solo al comando. Lasciati ormai alle spalle i Kutso nella formazione precedente e alcuni compagni di viaggio di un certo tratto di strada è il momento di tirare le somme e tracciare le direttrici per il futuro. Che effetto fa è uno zibaldone di piccoli racconti all’interno dei quali detonano progressivamente piccole battaglie, conflitti, lotte tanto personali quanto socio-politiche.

Abbiamo incontrato Matteo in una calda giornata estiva e ci siamo fatti raccontare qualcosa in più sul disco e sul suo percorso professionale. Ne è scaturita una lunga chiacchierata in cui siamo finiti a parlare del senso dei distacchi, dello scorrere del tempo, dell’indie-tsunami, dello spostamento dei sistemi di riferimento e di guerre interiori.
Al di là di tutto, eccolo qua, il Gabbianelli-pensiero: con le idee chiare, sempre combattivo e proiettato al futuro: “Non voglio solo distruggere, voglio anche costruire”.

 

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