Jazz

James Brandon Lewis

James Brandon Lewis Trio

06 Luglio – Casa del Jazz
Uno dei più talentuosi esponenti della musica e della cultura afroamericana in circolazione

Mercoledi 6 luglio alla Casa del Jazz, all’interno della rassegna Summertime (manifestazione che si pone come obiettivo primario quello di riportare il jazz di nuovo al centro dell’estate romana), di scena uno dei più talentuosi esponenti della musica e della cultura afroamericana in circolazione.

James Brandon Lewis ha poco più di 30 anni, ma la missione che si è scelto è di quelle che farebbero impallidire anche i performer più ‘storici’ e navigati: analizzare la musica afroamericana dai suoi primordi alle sue più recenti espressioni, tracciando le coordinate di un percorso evolutivo da considerarsi come un unicum: gospel, jazz, funk, hip hop,tutti imprescindibili capitoli di un unico grande affresco che Lewis dipinge con il suo sax tenore con l’ardire dello sperimentatore e l’accuratezza e la precisione dell’antropologo.

I suoi numi tutelari sono da rintracciare nella scuola del free jazz di Ornette Coleman e Sun Ra (quest’ultimo in particolare per la peculiare attenzione nella ricerca del groove nelle sue composizioni), ma utilizza le armi di questi grandi padri per interpretare e de-strutturare più di un secolo di black music.
Se in Divine Travels (suo lavoro del 2014) veniva analizzato a fondo il rapporto con le radici più arcane del gospel, in Days of Freeman (2015) il discorso si è fatto ancora più complesso e stratificato. Un’opera monumentale, un concept album diviso in 4 capitoli in cui viene omaggiata la scena hip hop a cavallo tra anni ’80 e ’90 (quella che lui ha ascoltato per le strade della sua Buffalo), per poi darne una propria futuribile e fantasiosa interpretazione in composizioni/scomposizioni ritmiche frammentate ed incalzanti.

Ad accompagnare James Brandon Lewis sul palco della Casa del Jazz: Luke Stewart (basso elettrico) e Warren ‘Trae’ Cudrup (batteria). (Angelo D’Elia)

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