Jazz / Sperimentale

John De Leo

John De Leo

15/16 Aprile – Casa del Jazz
Fra giocattoli e ricerca, a Roma una delle più significative voci della scena contemporanea

Corriamo il rischio di essere scontati, ridondanti addirittura. Ma una cosa va detta, consentitecela: John De Leo è senza alcun dubbio una delle personalità musicali più ricche e significative della scena italiana contemporanea. Chi lo conosce e ne segue da tempo la carriera multiforme salti pure le prossime righe per passare direttamente al paragrafo finale con la notizia delle date romane, potrà infatti fidarsi e sottoscrivere quello che stiamo per dire.

Chi invece di John De Leo ne ha solo sentito parlare di sfuggita, beh, sappia che il nostro ha una carriera lunga ormai più di 2 decenni, iniziata nei primi anni ’90 come frontman e voce dei Quintorigo, proseguita poi, sempre ad altissimi livelli, in una altrettanto lunga avventura da solista.

E se in Italia serviva un musicista che potesse raccogliere la lezione e riempire il vuoto lasciati dalla scomparsa di un gigante come Demetrio Stratos – per fare solo uno dei nomi imprescindibili in questo campo – ecco allora venire in soccorso, pur nella sua specificità, la ricerca vocale di De Leo.

Dicevamo prima che quella di John è una carriera ormai multiforme, composta dalle diverse incarnazioni che portano il cantante romagnolo a farsi coinvolgere in numerosi progetti, in duo o accompagnato da band e orchestre più numerose, tutti però contrassegnati da una vocazione sperimentale che ne costituisce ormai – sempre nuovo sempre imprevedibile – il suo inconfondibile marchio di fabbrica.

Veniamo allora alla notizia attesa. John De Leo è in tour proprio in queste settimane con la Grande Abarasse Orchestra per presentare in tutta Italia i pezzi dell’omonimo album – Il Grande Abarasse, appunto – di cui è appena uscita un’edizione limitata in vinile. A Roma si fermeranno per due date, il 15 e 16 aprile prossimi, alla Casa del Jazz. Nel frattempo, per capire il livello e l’atmosfera sonora prevista – fra voce, archi, registratori rosa e percussioni giocattolo – vi lasciamo col video ufficiale della (straordinaria) Apocalissi Mantra Blues. (Marco Pacella)

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