Avant-garde / Hip-Hop

Kill The Vultures

Kill The Vultures

13 Aprile – Teatro Quirinetta
Avanguardia velenosa e hip-hop sperimentale: tornano i Kill the Vultures

Come definire un concerto dei Kill the Vultures? In due parole, diverso e brillante.

Ci avevano lasciato nel 2009 con Ecce Beast, ultimo album in studio prima di tornare al lavoro insieme nel 2013. E’ proprio questo l’anno che ha visto il rapper Crescent Moon (Alexei Caselle) e il DJ-Producer Anatomy (Stepehen Lewis), al secolo Kill the Vultures, collaborare all’esordio discografico di FIX, un collettivo hip-hop di Minneapolis e cominciare a lavorare su ciò che lo scorso anno sarebbe diventato Carnelian, l’ultimo lavoro in studio per il duo americano.
Questo e tutti gli altri album che costituiscono la più che decennale carriera dei Kill the Vultures, saranno il tema del live del 13 Aprile al teatro Quirinetta di Roma.

Lo spettro strumentale coinvolto negli arrangiamenti di Carnelian è molto più ampio rispetto alle precedenti produzioni: non più solo campionamenti provenienti dal jazz ma percussioni, vibrafoni, ottoni e archi vanno a riempire e ad arricchire l’ossatura dell’album forse più interessante del duo.
Sempre volutamente lontani anni luce dall’hip-hop luccicante del mainstream, anche stavolta sono le tinte cupe a tinteggiare i testi dell’album. Le metafore e i riferimenti al rapporto vita-morte sono molteplici, a partire già dal titolo dell’album: Carnelian altro non è che il Corniola, un quarzo simbolo della vita per gli Egizi, che aveva il compito di accompagnare il defunto nel suo viaggio per l’aldilà.
La ‘mission’ dei Kill the Vultures è quella di intrattenere ma di rado divertire, essi chiedono indirettamente, a chi decide di andare ad un loro concerto, di entrare in sintonia con un microcosmo fatto di critica al razzismo, crimine, disagio sociale che viene presentato senza oro, dollari, donne ammiccanti o pistole ma in una veste agghiacciante ed estrema. (Stefano Capolongo)

Visione consigliata:

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