Hard Rock
Kory Clarke / Warrior Soul
30 ottobre – Traffic Club
La forza è nell’anima. Belligerante.
Anche la testardaggine ha bisogno di talento. E viceversa. Nell’anno domini 2015, fra le miriadi di lifting/reunion, il caso dei Warrior Soul non può passare inosservato. Il loro hard rock apocalittico ha mantenuto intatto lo spirito belligerante degli esordi, probabilmente il merito è da individuare nella caparbietà del leader maximo Kory Clarke, musicista, poeta, pittore, che ce li riporta a Roma venerdì 30 al Traffic Club per presentare il nuovo album, Light Your Bonfires.
La location è congeniale alla raccolta di un popolo eletto, non per forza di cose minimo nel numero. Eliminando ogni timore di una serata priva di mordente semplicemente richiamando la fama di carismatico frontman di cui gode il sempreverde Clarke, i Warrior Soul sono una perla artistica (e ormai storica) che merita tutte le attenzioni della nostra città, qualsiasi sia la veste in cui si propongono, qualsiasi la visione musicale delle cose che ognuno ha. Loro possono essere inscritti nella grassa lista di band sottovalutate perché i metri di giudizio, o sono i dati di vendita, oppure una scarsa propensione verso ciò che anche solo apparentemente è ‘classico’.
Il marchio della band, a distanza di 25 anni di carriera, può ben dire di aver vinto, proponendosi come esempio di integrità (in quanto ad affezione verso l’arte in senso stretto), anche se in verità il tutto sembra concentrato nell’immagine di padre/padrone di Kory Clarke piuttosto che in una di gruppo.
Assolutamente anni ’90 ma usciti con ancora addosso l’odore degli ’80 – le copertine dei fondamentali Last Decade Dead Century (1990) e Salutations From The Ghetto Nation (1992) non tradiscono -, erano forse troppo politici, troppo hard rock, poco punk, di New York… per essere considerati dalla nuova comunità grunge; oggi si rifanno maggiormente al ciclone sonico di The Space Age Playboys (1994), meno cerebrali e atmosferici, più punk/rock ‘n’ roll, dannatamente efficaci, ma sempre con l’incrollabile certezza che la poetica del Loser è quella vincente, fatta di tenacia e denuncia, Arte. E ora che gli ’80 sono tornati di moda? (SEO)
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