ONE MAN BAND
Artista per Artista, le schede dell’Invasione compilate dal deus ex machina del festival
La settima edizione del Festival di Invasione Monobanda è alle porte, non c’è tempo, bisogna passare all’azione. E allora ecco un bignamino bello pronto, caldo caldo.
Di seguito, le Mono-grafie di Freddie Koratella, veloci ma succulenti schede di presentazione di ogni artista, sapranno prepararvi adeguatamente all’evento in arrivo.
Le operazioni da fare sono 3. Leggere, guardare e ascoltare. Se poi siete bravi e riuscite a guardare e ascoltare insieme, le operazioni rimangono solo 2!
Per tutte le informazioni sul programma completo del festival, date un’occhiata a “Festival di Invasione Monobanda vol. 7 – 22, 23 e 24 marzo da DischixFiaschi, 30 Formiche e Fax Factory”.
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MAX FORESTIERI
Chitarrista cantante romano in modalità resofonico-dobro, usa una tecnica fingerpicking-slide ed esegue esclusivamente pezzi in stile old time, con una strumentazione classica del pre-war blues anni 20-30. Un tuffo nel passato: Max ci riporterà a quelle atmosfere da cotton belt dove blues, spirituals e ragtime si fondono in un mix di redenzione e disperazione. Cornice ideale, quindi, per l’opening party di questa edizione del festival: lo incontreremo venerdì 22 Marzo da DischixFiaschi, in un meeting che sa di buono come il bucato di una volta: quello che si faceva a mano.
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MR. LEMON
Dalla Brianza un progetto nuovo nato ai tempi del Covid, quando la socialità era più un peccato che una risorsa: meglio soli che male accompagnati è uno degli slogan di Invasione Monobanda e quindi basso distorto, cassa e rullante. Semplice, basico ma con un’acidità fuzz punk che vi brucerà lo stomaco come succo di limone su una ferita aperta. Il rock’n’roll è una musica diabolica e con il sound di Mr Lemon possiamo assolutamente affermare che “Il diavolo veste di giallo”. Sarà la sua prima volta al festival e sarà il primo One Man Band del sabato a suonare al Trenta Formiche.
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MR. DEADLY ONE BAD MAN
Il progetto Mr. DEADLY one BAD man nasce nel 2015. Dal paradiso del Conero comincia a macinare chilometri con Dylan come faro, il blues del delta nel cuore e gli Oblivians stretti in un pugno chiuso usato come segno di appartenenza politica. Imbracciare la chitarra diventa quindi un’arma, perché il R’n’R può essere anche una semplice moda, ma solo per chi ne diviene militante è un viaggio che troppo spesso non ha una via di uscita. Un animale da palco che, dopo essere stato chiuso in gabbia, torna con una data unica a sfogare tutta la sua rabbia solitaria nel bunker del Trenta Formiche.
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THE BLUES AGAINST YOUTH
Quindici anni di attività, più di 1500 concerti per questo monobanda romano che non ha proprio più confini. Ogni strada percorsa ha lasciato il solco sul sound di The Blues Against Youth: un monumento della scena e non solo. Un’icona e un simbolo che fa del blues la sua missione pedagogica per le nuove leve. Ogni aspirante musicista, infatti, dovrebbe auspicare di riuscire a fare la metà di quello che ha fatto lui, sempre conscio che ogni traguardo è soltanto la partenza di un nuovo viaggio. Anche questa volta il Trenta Formiche sarà pronto ad accoglierlo a braccia aperte.
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ONE HORSE BAND
A scuola sono sempre stato impressionato dalle figure mitologiche. Con il passare degli anni ho perso completamente la testa per la sottocultura monobanda. Non so se c’è un nesso logico tra le due cose, ma One Horse Band è il più mitologico di tutti gli Uomini Orchestra incontrati in questi anni. Un uomo con la testa da cavallo, una furia rock’n’roll, il Varenne del monobanditismo. Se alla fine del suo live show al Trenta Formiche sarete ancora in piedi, o siete il Gene Wilder di “Non guardarmi non ti sento” o semplicemente avete una criniera di peli sullo stomaco.
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ONE MAN BUZZ
Toscanaccio con la maschera di luchador. Sabato 23 Marzo al Trenta Formiche sarà la sua prima volta a Roma, ma la mia infatuazione per One Man Buzz proviene dai tempi in cui bisognava essere un po’ più Stronzo. Si dice che il suo show sia sudicio, irriverente e maleducato come una comitiva di commilitoni arrapati che spendono soldi e tempo in un bordello durante la libera uscita. Diabolico come rosolare la cotenna del maiale nel soffritto di una pasta e fagioli, durante una cena di vegani ortodossi. Inutile preparare gli estintori, la miccia è accesa e lui è pronto a farci saltare in aria. Come on è il grido di battaglia.
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BRANQUIAS JOHNSON
Peso massimo del monobandismo mondiale, Branquias Johnson sarà l’ultimo a salire sul ring del Trenta Formiche, sabato 23 Marzo. La prima e unica volta in Italia si preannuncia extraordinaria per questo spagnolo: un match da solo, contro tutti, dove r’n’r’ garage punk powerpop saranno le armi di una macchina da guerra pronta a scatenarsi per lasciare al tappeto tutti voi Monobanda Loverz. A ben spiegarci la sua possanza l’EP vinilico “Ni Plata Ni Medio”. Né soldi né paura è la frase che racchiude l’essenza della sottocultura degli Uomini Orchestra: per me gli ultimi eroi punk in un mondo fatto di influencers e leoni da tastiera.
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One Man Bluez
Il nome giusto per concludere questa tre giorni infernale si chiama One Man Bluez. Ho avuto il piacere di stargli accanto o sotto il palco tantissime volte, prima suonando per i locali romani, poi in quelli dello stivale e infine per l’Europa: segno che si sta parlando di un fuoriclasse assoluto. È consigliato mettere la sveglia presto perché l’atmosfera domenicale del Fax Factory è già magica di suo, ma non c’è niente di meglio di un loro caffè per riattivarsi. Soprattutto se a concludere questa edizione del Festival c’è un bluesman che racchiude l’essenza di Muddy Waters, Howlin’ Wolf e Robert Johnson e si chiama Davide Lipari.
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