ROCK

Litfiba Tetralogia Live

Litfiba

24 Luglio – Rock in Roma
Anni ’90 in Italia: la Tetralogia degli Elementi

Quella dei Litfiba è una storia lunga e complessa, ricca di cadute e risalite, di morte e di rinascita e che, naturalmente, non può essere trattata nella sua interezza in così poco spazio. Ma il periodo che in questo caso c’interessa è ben preciso: anni ’90, ovvero la Tetralogia degli Elementi. Nel decennio precedente, i Litfiba avevano dimostrato di essere una delle band più interessanti del panorama nostrano, maneggiando con gusto il linguaggio della new wave britannica e ibridandolo con melodie e sonorità mediterranee (fondamentale in questo senso l’apporto del bassista Gianni Maroccolo).

L’inizio dei ’90 vedeva i Litfiba in serie difficoltà: la defezione di Maroccolo per divergenze artistiche, la tragica scomparsa del batterista e compagno di viaggio Ringo De Palma. Per sopravvivere era necessario cambiare pelle. Lo fecero con un ritorno alla semplicità, agli elementi base del rock, senza fronzoli, senza orpelli, onesti, diretti e potenti come un pugno sparato in piena faccia (come dimostra la copertina di Terremoto, secondo disco della tetralogia). In molti accusarono il colpo, bollando la band di essersi arresa al ‘commerciale’, non capendo che a volte, per trasmettere certi messaggi, l’onestà e la semplicità sono armi preziose, soprattutto se si rivelano davvero autentiche, come nel caso dei Litfiba.

È difficile infatti trovare, nel panorama italiano, invettive contro il Potere della potenza di Dinosauro, o inni antimilitaristi dell’efficacia di Prima Guardia. El Diablo e Terremoto, rispettivamente fuoco e terra, furono i dischi dell’indignazione, della rabbia sociale sparata fuori a suon di riff granitici e liriche che ‘non la mandavano a dire’, il tutto giocato sul filo di una sottile ironia, perché nel prendersi troppo sul serio germogliano i semi della mediocrità.

Con Spirito (aria), questa parte ludica uscì fuori con maggiore evidenza, un disco forse inferiore ai precedenti, ma che manteneva gli standard ancora alti. In Mondi Sommersi (acqua), già s’incominciava ad avvertire il declino che si sarebbe definitivamente palesato in Infinito. Oggi, i Litfiba, dopo separazioni e reunion, sono ancora qui, e riporteranno sul palco la Tetralogia, e statene pur certi, la premiata ditta Renzulli-Pelù ha ancora tanto da insegnare a tanti presunti giovani rocker che si pavoneggiano in giro. (Angelo D’Elia)

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