AFROBEAT / WORLD MUSIC


C’mon Tigre – (Foto di Nael Manuela Simonetti)


Non di fuga ma d’attesa, si vive

di Pietro Doto

LIVE REPORT Raramente si vede parlare la musica, così. Dalla gara della non-competizione, il ‘collettivo’ C’mon Tigre esce vittorioso. I ragazzi comunicano solo ed esclusivamente attraverso la loro musica, l’empatia col pubblico è affinata attraverso la gestualità, non sembrano per nulla necessarie le parole; mai proprio mai.
Ancora non mi era successo di vedere zittire i chiacchiericci fastidiosi, in un contesto certo non da ‘camera’. Sala gremita e rapita. I C’mon Tigre sono piuttosto equi: ti portano a giocare in casa loro, ma in un incontro alla pari. Underground Lovers.

Così l’appuntamento di massa per la presentazione del nuovo Racines è stato eletto a celebrazione di un atto solenne. Un viaggio totalizzante e progressivo, iniettato sottopelle con graduale fluidità, con i beat di Madre Africa fin sulla cima dei capelli, dalla base all’altezza, dall’inizio alla fine. Un collettivo pianto purificatore nel deserto moderno.

Parole chiave: Collettivo, Africa, Chitarra, Mediterraneo, Sintetizzatore, Elettronica, Psichedelia, Tromba, Anima, Batteria, World Music, Sax, Funk, Vibrafono, Immaginario, Talk Box, Arte.

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