ALT ROCK


dEUS – (Foto di Giovanni Marotta)


Deus Ex Machina

di Angelo D’Elia

LIVE REPORT Nostalgia anni ’90, parte due. Che la qualità e l’importanza dei dEUS, negli anni, li abbiano fatti entrare a pieno merito nella categoria della ‘musica classica’, lo testimonia il fatto che, ad accompagnarli sul palco di Villa Ada, ci siano anche cinque danzatori (che compaiono nei momenti topici della scaletta). Scelta di cattivo gusto per alcuni, simpatica bizzarria per il sottoscritto, totalmente in linea con l’animo estroso e fuori dagli schemi della band di origine belga.

The Ideal Crash compie vent’anni, ed i suoi brani non hanno perso un’oncia dello smalto originario, anzi, dal vivo (la scaletta è stata riproposta in ordine, nella sua interezza) assumono consistenza granitica. Si percepisce qualcosa su quel palco che ormai è merce dannatamente rara: la voglia di suonare, di espandere, di aggiungere, di improvvisare! Il pubblico, questo, riesce ancora ad avvertirlo, e non era ancora capitato di sentire applausi ed urla per il pezzo appena finito, protrarsi fino all’inizio del pezzo successivo.

Tom Barman è il frontman perfetto, si concede alla platea energico, generoso, trascinante, portando l’esibizione a vette d’intensità inaudite: il finale in crescendo di Instant Street, allungato, stirato e velocizzato fino alla fissione, è e sarà IL momento da ricordare di questa edizione del festival.
Mentre saluta una folla estasiata, Tom annuncia: “Torneremo presto, con un nuovo disco, ci stiamo mettendo fottutamente troppo!”. Ce lo auguriamo di cuore, abbiamo ancora disperatamente bisogno del nostro Barman di fiducia, e dei suoi altrettanto meritevoli soci.

 

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