ELETTRONICA
Manifesto 2019 – (Foto di Giovanni Marotta)
Manifesta primavera: un ciclo che si rinnova. E rigenera
di Marco Formichella
LIVE REPORT – La Primavera è la stagione in cui una Roma stanca e stressata dalla difficile routine invernale, si risveglia per riconquistare luoghi e spazi, per riviverli, risemantizzarli. In quest’ottica è facile comprendere come siamo giunti alla quarta edizione di Manifesto, la rassegna dedicata all’elettronica, alla sperimentazione e alle arti visive: insomma non il solito ‘clubbing’! Quest’anno, però, l’edizione si è connotata di una particolare identità internazionale, regalando esibizioni per nulla scontate che si snodavano tra di loro in quella che mi è sembrata un’interdisciplinarietà di generi musicali.
La serata conclusiva, di cui riportiamo testimonianza, si è tenuta al Monk ed ha visto come protagonisti indiscussi James Holden e Indian Wells: il primo ha portato sul palco, con l’aiuto dei The Animals Spirit, un’esibizione coloratissima, ritmica, in una cornice strumentale che avvolgeva i suoni elettronici prodotti dall’inglese, noto sperimentatore; il secondo, invece, italianissimo musicista a tutto tondo che ha suonato con artisti internazionali del calibro di Jon Hopkins, ha portato in scena un ammaliante AV set che ha integrato il lato musicale con quello visivo, basato su forme geometriche, regolari e non, che sembravano quasi avere vita propria.
Che dire… è il quarto anno che la rassegna ci regala questi show: non posso che esserne un Advisor convinto! Perciò, waiting for Manifesto 2020, noi di Lester ci saremo, come ogni amante della musica e della sperimentazione!
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