Post Rock / Avantgarde
Lo Zoo di Berlino
Dial Pop prima che Pops!
Ascolta il disco Dial Pop
(Consorzio ZDB / Goodfellas, 2016)
RECENSIONE – Esiste un filo che lega il presente al passato e che rende possibile comprendere, con un linguaggio adatto alla contemporaneità, la storia e i suoi sviluppi. In musica questo filo viene spesso confuso con l’emulazione o, peggio, con la riproposizione di stilemi vecchi di decenni che fiaccano la trasmissione di un genere e delle idee ad esso connesse.
Uno dei campi in cui questo esperimento risulta il più delle volte meramente derivativo è il progressive, nello specifico quello degli anni Settanta che nella penisola italiana fu foriero di innovazioni enormi, soprattutto se paragonate alla breve esistenza dello stesso.
Fortunatamente a dare manforte e ad inorgoglire i supporter del genere e ad incuriosire le nuove leve ci sono band come Lo Zoo di Berlino, formazione in pieno fermento discografico con un EP appena pubblicato e il relativo album alle porte. Le 5 tracce di Dial Pop sono il preludio a Pops! e vedono la collaborazione di grandi nomi italiani ed internazionali. Due versioni del brano Su.Sy (apertura del precedente Rizoma Elements): una versione live al Planet di Roma, l’altra un remix curato dal produttore scozzese Howie B (Bjork, Tricky, U2, Marlene Kuntz e altri) che lo ha reso ballabile mantenendo intatta la sua tensione interna e valorizzandone l’aspetto elettronico.
Pino Ballarini ed Enzo Vita (Rovescio della Medaglia) sono invece presenti in L’ammonimento 2.0, pezzo intriso di quel raw power & heavy che resero inconfondibile negli anni il sound del Rovescio, molto più hard di molti omologhi contemporanei. Se Mog chiude splendidamente il cerchio di Dial Pop tornando alle atmosfere distorte e noise più tipiche e care allo Zoo, la versione acustica de L’elefante Bianco con Patrizio Fariselli al piano tinge l’aria di tinte candide, a spezzare il dark mood preminente, emozionando.
Lo zoo di Berlino riesce ancora nell’impresa titanica di sorreggere quel filo immaginario cui si accennava sopra, unendo l’odore del vinile allo streaming sulle piattaforme digitali. Un assaggio di ciò che potrebbe essere una delle uscite più interessanti del 2017. (Stefano Capolongo)