HARDCORE PUNK / OI!


Malerba


Odi, odio e Odissea


di Marco Pacella

RECENSIONE – Un anno fa li avevamo ascoltati cantare odi e odio per quella lingua di terra appena fuori dal raccordo che è Ciampino. Loro, i Malerba, avevano condensato nell’omonimo EP d’esordio una mitopoiesi punk hardcore in cui un paganesimo redivivo avrebbe spazzato via il marciume di un presente immobile. E li ritroviamo ora, a un anno di distanza, con Malerba II, in un ritorno di fiamma – quella stessa fiamma, non ancora spenta – che è un capitolo 2 di uno stesso libro, suonato in urla e note distorte, in 6 tracce nuove di pacca.

E quale sarebbe questo libro? Preparatevi a strabuzzare gli occhi, perché in questa occasione la band capitanata dal “nostro” Federico Ciampi – compagno di avventure qui su Lester – con JJ alla batteria, Roberto e Strazz, rispettivamente alla chitarra e al basso, non si fanno scrupolo a dissotterrare l’ascia di guerra andando a scomodare persino l’Odissea. Ma non quell’odissea con iniziale minuscola che tante volte appanna i vetri fra le bestemmie, dentro le macchine ferme in fila sul Grande Raccordo Anulare nell’ora di punta. Niente affatto. È proprio quella omerica, con Ulisse in barba e ossa. C’è addirittura Itaca, travestita da Ciampino, ovviamente: l’isola petrosa di gucciniana memoria è qui presa insieme a schiaffi e carezze: “puzza di piscio e ostilità / sono esiliato in questa città”. Eppure, poco oltre: “un altro sole sorgerà / dal ventre di questa città”. Un continuo alternarsi di schiaffi e carezze, dicevamo.

E c’è il treno, poi, a sostituire le imprese sul mare dell’eroe omerico. Binario 18 ha le carte in regola per essere un inno al pendolarismo in salsa distorta, un monumento al milite ignoto che ha votato la sua vita alla ricerca di un proprio Lebensraum, uno spazio vitale, nella carrozza affollata del regionale.
Ma in questa guerra omerica fra centro e periferia, fra passato e presente, non può mancare la torre di guardia. Anche qui, non l’omonimo foglio dei testimoni di Geova, ma una vera torre medievale posta a guardia di un’altra fede. Sto parlando della Torre della Marrana, alias Torre dell’Acqua Sotterra, alla quale i Nostri si dichiarano devoti: Pirati dell’Acqua Sotterra è infatti un brano che è a tutti gli effetti il loro grido di guerra.
Insomma, Malerba II è la diretta prosecuzione di quel viaggio iniziato nell’EP precedente. D’altronde, che il viaggio verso il centro fosse lungo e scomodo lo sappiamo bene: ci avevano avvertito, questi “nichilisti di periferia”.

 

Malerba – “II”
(Autoprodotto, 2020)

Ascolto obbligato: Pirati dell’Acqua Sotterra

 

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