ROCK / FOLK
Bea Sanjust & White Rock (foto di Alex Ciuffreda)
Un abbraccio che unisce l’inizio alla fine
di Nael Manuela Simonetti
RECENSIONE – In un momento particolare e delicato come quello attuale, la casa in cui viviamo è giunta a circoscrivere il nostro spazio vitale e il tempo al suo interno scorre per molti ad un ritmo nuovo, quasi sconosciuto. La casa ha assunto un ruolo centrale nelle nostre vite, è il fulcro attorno al quale sta girando il nostro presente ed è proprio il tema principale del nuovo EP di Bea Sanjust, The White Rock Sessions – Songs on the Home, Vol. I, che torna in questa primavera ad incantarci con la sua voce e la sua chitarra.
Un viaggio lungo ventuno minuti, 5 tracce dall’anima decisamente rock, registrate tra il 2016 e il 2019, che esplorano con sensibilità l’aspetto intimo della tematica ‘Casa’, vista da prospettive diverse. Sì, perché essa può essere intesa come un luogo fisico accogliente e in cui sentirsi al sicuro, ma può rappresentare anche un dolore per chi l’ha perduta, così come la città può essere casa o il cuore di chi amiamo. Ottimi spunti su cui riflettere in questo momento.
Lascio scorrere la musica e con attenzione ascolto le parole di Bea che mi trova subito d’accordo quando nella traccia di apertura, Black Fur, invita a mettere il proprio amore nel posto giusto, nella casa e nelle mani che ti terranno al sicuro. Il rispetto, a mio avviso, è il primo mattone. Come in un abbraccio che unisce l’inizio alla fine, dopo una sequenza di brani ben costruita, arriva In Your Arms, dove due amanti trovano dimora l’uno nel cuore dell’altro, dopo una lunga attesa finalmente possono guardare nell’eternità dei loro occhi stretti nell’abbraccio tanto desiderato.
Nel disco Bea è accompagnata dai musicisti del White Rock Studio di Roma: Alessandro Giovannini, Simone De Filippis, Gianmarco Amicarelli, Paolo Lanzaroni e Marco Dorizzi, oltre alla partecipazione di Fabio Rondanini alla batteria.
La copertina, fotografata da Olimpia Cavriani e ideata della stessa Sanjust, mostra un femminile a raffigurare una divinità natura, spogliata dei beni terreni, vestita di una povertà semplice che viene a bussare con i suoi simboli – il carciofo pianta guardiana, la mela il sapere, l’uovo la rinascita.
Bea Sanjust – “The White Rock Sessions – Songs on the Home, Vol. I”
(Autoprodotto, 2020)
Ascolto obbligato: In Your Arms