BACKSTAGE #4

BACKSTAGE – Rubrica di Ritratti fotografici a cura di Daniele L. Bianchi

 

@Monk (21/09/2019)

Sul palco, anche mescolati tra loro:
Cristiano Godano (Marlene Kuntz)
Gian Maria Accusani (Prozac+; Sick Tamburo)
Verano (Anna Viganò in duo con Daniele Carretti degli ODP)
Thomas Koppen (Tante Anna)
Daniele Carretti (Offlaga Disco Pax / Felpa)
Max Collini (Offlaga Disco Pax / Spartiti)

 

RUBRICAL’estate viene lentamente soppiantata dall’autunno e finalmente ricominciano i live nei club. Mia dimensione ideale. Si riesce a stare abbastanza vicini all’azione, al contrario dei grandi palchi estivi in cui si è più distanti. Dopo un anno pieno di foto, urti e situazioni estreme, ho approfittato della pausa di agosto per portare in assistenza alcuni pezzi del corredo fotografico. Non tratto molto bene reflex e obiettivi anche se l’attrezzatura è tutto per il fotografo. Se lo abbandona in un momento critico è un vero disastro. Ricordo quella volta che stavo sotto al palco di Chris Cornell e mi si ruppe il corpo macchina. Che rosicata.

L’occasione adatta per rimettermi in moto è ANCORA, un piccolo (grande) festival dedicato alla memoria di Enrico Fontanelli. Assieme a Max Collini e Daniele Cerretti diede vita agli Offlaga Disco Pax e alla loro musica mistica materialistica. Non ci conoscevamo di persona ma ricordo bene la sua grande vitalità e l’attitudine a stare sul palco. Che suonasse il basso o la tastiera era un piacere fotografarlo. Rimasi terribilmente amareggiato alla notizia di quella maledetta malattia che se lo portò via. Lui così giovane e ricco di talento. In quei giorni i suoi compagni usarono uno dei miei scatti per darne la notizia e per ricordarlo. Non lo avevo mai preso in considerazione ma può capitare che una foto sia usata in questo modo. Sul momento ne rimasi scioccato ma con il tempo mi resi conto che quello probabilmente è stato uno degli scatti più importanti che abbia mai realizzato. E capita sempre così, non si sa mai quando esce uno scatto che conta.

“Danié, la foto più dolorosa di tutte è tua”, mi ha detto Max recentemente. È proprio lui ad accogliermi nel luogo dove si svolgerà il festival: il Monk di Roma. Persona di rara gentilezza e sensibilità, sta facendo da guida alla mostra dedicata agli artwork e all’immaginario visivo degli Offlaga Disco Pax di cui si curava Enrico con genialità e passione. Una mostra bellissima che ha già fatto tappa a Parma, Milano e Torino.

L’atmosfera che si respira nel backstage è molto particolare. Agrodoloce. Gli ospiti ed amici intervenuti all’evento sono fra le figure più emblematiche della scena indie italiana. Ad aprire la serata è Anna Viganò con il suo progetto Verano. La trovo sul presto a rilassarsi sul divanetto. Mi presento e le chiedo se può posare per me. È molto disponibile nonostante sia raffreddatissima. Nei giorni scorsi ha avuto febbre alta e mal di gola, non proprio l’ideale per esibirsi. Ci pensano in pochi ma i musicisti, quando hanno degli impegni fissati, cascasse il mondo devono salire sul palco. In passato ricordo di aver visto un bassista crollare letteralmente sul palco per la febbre alta e continuare caparbiamente a suonare. The show must go on!

Stasera proverò a ritrarre ogni artista in una zona differente del backstage e quindi, a seconda di luci e contesto, dovrò utilizzare diverse impostazioni della macchina fotografica. Inoltre farò anche degli scatti durante i live. Sarà una bella faticaccia. A Verano tocca il bagno, mia solita piccola sala pose improvvisata. Durante la sua esibizione arrivano anche tutti gli altri fra cui Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, Gian Maria Accusani dei Sick Tamburo e Adriano Viterbini dei BUD SPENCER BLUES EXPLOSION. Con quest’ultimo scambio un grande abbraccio. In questo periodo ricorre il decimo anniversario del primo disco della sua band e ci mettiamo a fare il punto della situazione. Dopo dieci anni di attività è bellissimo ritrovarsi assieme ad artisti che amavamo da semplici ascoltatori.

Adriano è molto soddisfatto di quello che sta realizzando e delle collaborazioni che sta portando avanti. Stasera si esibirà assieme a Gian Maria che intanto si è perso con Cristiano nei tipici discorsi da musicisti. Citano band di cui non sospettavo nemmeno l’esistenza ma d’altronde non ho una cultura musicale approfondita come la loro. Dalla sala, che durante il cambio palco é affidata al DJ Set di Fabio Nirta, parte una canzone dei Christian Death. Gian Maria si esalta, è una delle sue canzoni preferite. Ci racconta di quanto a quattordici anni stava sotto al palco di quella storica band post-punk americana. Non capisco dove trovi tutta questa energia: per stare qui stasera è partito alle quattro di mattina da Pordenone dove vive. Ed è felicissimo di esserci. Riesco a fargli un ritratto al volo prima che inizi a suonare. Rigorosamente con la visiera del berretto davanti agli occhi, in linea con il suo personaggio artistico.

Il mio prossimo bersaglio è Cristiano. I Marlene Kuntz sono da sempre una delle mie band preferite ed è particolarmente emozionante fotografarli e soprattutto ritrarli. Estremamente cordiale e affascinante mi chiede di fotografarlo dopo la sua esibizione. Prima ha bisogno di concentrarsi e lo lascio in pace. È molto importante per un fotografo fare il proprio lavoro nel modo più discreto possibile senza infastidire i musicisti.

Ne approfitto per fotografare Max, che è anche il presentatore e anfitrione del festival. Durante lo shooting ci raggiungono le note di Nuotando nell’aria suonata da Cristiano in una struggente versione one man solo. Una delle canzoni più belle dei Marlene Kuntz. Max si siede sugli scalini di accesso al palco, è assorto. In ascolto.

“È certo un brivido… averti qui con me…
in volo libero…  sugli anni andati ormai…”

Il suo viso si addolcisce e poi sorride. Faccio solo qualche scatto. Uno è perfetto, molto intimo. “Di solito non sorrido mai quando mi fanno dei posati” mi confida.

“…è non è facile…   dovresti credermi…
sentirti qui con me…  perché tu non ci sei…”

La canzone di Cristiano fa volare ricordi e pensieri. Che naturalmente si rivolgono ad Enrico. Mentre sistemo l’attrezzatura nella borsa ho la netta sensazione che fosse anche lui lì con i suoi compagni e amici. A suonare e a tirare avanti fino all’alba con loro. Ancora una volta.

Per conoscere le foto di Daniele L. Bianchi: www.concertinalive.it

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