PROGRESSIVE

Steve Hackett

Steve Hackett

23 settembre – Teatro Brancaccio
Ritorno al Via, dopo tanto peregrinare

Steve Hackett non è mai stato un esibizionista, sin dai lontani tempi in cui, giovane e capelluto, affiancava Tony Banks e l’istrionico Peter Gabriel. Se ne stava in disparte, spesso seduto, impassibile e totalmente concentrato sulla resa del suo strumento, creando magiche armonie e sospensioni di rara intensità e bellezza.

Steve Hackett è ed è sempre stato un vero virtuoso della chitarra, ed un virtuoso non ci tiene a dare mostra di sé, non vuole ‘stupirci con effetti speciali’. La sua è una continua ricerca, in cui il delicato equilibrio tra tecnica ed estro, composizione e suono non viene mai infranto. Esempio lampante di questa attitudine è il meraviglioso assolo centrale di Firth of Fifth, una delle migliori composizioni dei Genesis, in cui Hackett, con poche note, suonate ed allungate nel modo giusto, dipinge scenari capaci di trasportarci letteralmente altrove. I suoi legati, ed il suo modo peculiare di usare il tapping sull’acustica, sono ancora oggi fonte d’ispirazione per tutti i chitarristi cosiddetti ‘tecnici’ (soprattutto d’estrazione metal): mr. Eddie Van Halen in persona (che ha costruito un’intera carriera sull’uso del tapping), cita Steve Hackett come suo nume tutelare.

La sua passione per la musica sinfonica ed il folk di matrice britannica hanno sempre influenzato il suo percorso, che però, negli anni, si è anche aperto a sonorità etniche o brasiliane (Till We Have Faces – 1984), ha lambito i confini del pop (Cured-1981), o si è addentrato nei territori della musica da camera per chitarra acustica (Bay of Kings– 1983).

In una carriera cosi lunga e variegata, ricca di collaborazioni, certo le cadute di stile non sono mancate, ma oggi, anno domini 2015, ci troviamo di fronte ad uno Steve Hackett in forma smagliante. Gli anni duemila lo hanno visto ritornare al progressive delle origini e il suo ultimo lavoro, Wolflight (2015), sembra un degno coronamento di questo percorso. Un album che non sposterà consensi, ma che non potrà che far provare qualche sussulto di piacere agli appassionati di certe sonorità.

Steve Hackett sarà a Roma il 23 settembre, al Teatro Brancaccio, per un concerto che ripercorrerà tutta la sua carriera solista passando, ovviamente, anche per i Genesis. (Angelo D’Elia)

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