COUNTRY / BLUES


Gianni aka The Blues Against Youth (Foto di Giovanni Marotta)


“Don’t fool around with a Rambiln’ Man”


di Angelo D’Elia

Dopo molto tempo ed un concerto annullato per motivi indipendenti dalla sua volontà, The Blues Against Youth ritorna nella sua città natale, e lo fa in grandissimo stile. L’occasione, poi, è stata ancora più speciale perché ci ha permesso di rimettere piede all’INIT Club. Chi in questa città amava un certo tipo di proposta musicale, slegata da logiche meramente commerciali ed improntata soprattutto sulla passione e sulla qualità, tradotti quindi in una programmazione che nulla aveva da invidiare ai migliori live club statunitensi, sa bene quanto l’IINIT sia stato importante in un contesto come Roma. E come noi avrà sofferto quando si è visto costretto a chiudere i battenti. La nuova sede a Casalbertone è stata davvero il contesto perfetto per l’esibizione di TBAY: con le sue luci soffuse, il palco ben allestito ed i suoi tavoli da biliardo, ci sembrava davvero di essere in una delle peggiori, e quindi migliori, ‘bettole’ del Tennessee.

Sulla musica di Gianni TBAY, in passato, abbiamo già speso molte (ed entusiastiche) parole, ma vederlo dal vivo in full band è sempre un’emozione particolare. Un vero viaggio tra rock n’roll, blues e country, trascinato dalla presenza ormai sempre più carismatica del nostro. La sezione ritmica formata da Giuseppe Sangiardi (basso) e Walter Brunetti (batteria) – già al seguito di un personaggio come Tav Falco – va avanti dritta e potente come uno schiacciasassi, un vero e proprio muro su cui Gianni, con la sua chitarra languida e la sua voce da country hero può appoggiarsi comodamente.

Alcune guest di una certa rilevanza si sono poi avvicendate sul palco: la chitarra di Guglielmo Nodari e l’armonica di Andrea Cruciani hanno dato ancora più spessore ad un sound ormai consolidato e riconoscibilissimo, che parte dai più oscuri bluesman del Mississippi passando per Hank Williams e Lee Hazelwood, ma all’ arrivo il risultato è uno e soltanto uno, e si chiama The Blues Against Youth! Che goduria ragazzi miei…

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