Jazz

Tony Allen & the Jazz Messengers

15 Marzo – Monk Club
Il più grande batterista mai esistito

Un appuntamento da non mancare quello del 15 marzo al Monk Club. Nell’ambito della rassegna ‘Jazz Evidence’, di scena uno dei più grandi batteristi di sempre, vero innovatore e creatore di uno stile unico nel suo genere, riferimento ormai obbligato per chiunque voglia approcciarsi seriamente allo strumento.

Impossibile non citare il nome di Tony Allen quando si parla di afrobeat, vera rivoluzione in musica che, prendendo le mosse dal caos politico della Nigeria degli anni ’70, lanciava un messaggio che inneggiava alla totale libertà creativa, basando il tutto sulla più pura contaminazione. Se Fela Kuti era il profeta ed il divulgatore mediatico di questa rivoluzione, Allen era il silenzioso ma indispensabile gregario, forgiando uno stile che gettava un ponte che collegava le antiche e sacre ritmiche tribali africane alla scuola del be bop newyorkese, il tutto bagnato in salsa funk.

Uno stile eclettico ed inafferrabile, quindi, che ha influenzato artisti di ogni genere e latitudine: basti pensare alle derive più world di personaggi come Peter Gabriel, David Byrne o Brian Eno, che definisce Tony Allen come ‘il più grande batterista mai esistito’.

Dopo aver flirtato con l’elettronica, il dub ed il rock (nel meraviglioso progetto The Good The Bad And The Queen, in compagnia di Damon Albarn e Paul Simonon), alla veneranda età di 76 anni, per Tony Allen è arrivato il momento di fermarsi e guardarsi indietro, per recare un doveroso tributo ad uno dei suoi maestri.

Nella serata del 15 marzo, infatti, renderà omaggio ad Art Blakey, altro batterista fondamentale che, insieme a Max Roach e Buddy Rich, contribuì a creare lo stile percussivo sincopato tipico del be bop. Ad accompagnarlo sul palco, 3 dei membri originali dei Jazz Messengers, che proprio con Art Blakey si esibirono dagli anni ’60 agli anni ’80.

Un cerchio che si chiude, quindi, ed un’occasione unica per godere del talento di uno dei batteristi più eclettici ed influenti che abbiano mai calcato la scena. (Angelo D’Elia)

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