SPACE
Lester incontra Marshall Belford Allen, direttore della Sun Ra Arkestra
Space Age is here to stay, there’s no place to run away…
di Angelo D’Elia
INTERVISTA – Incontri ravvicinati, di un tipo che non riusciamo ancora a definire. Questa volta LESTER si è spinto oltre i limiti dell’umano conoscere, per proiettarsi (e voi con noi) in un viaggio verso l’ignoto spazio profondo, verso un altro piano astrale, dove abbiamo incontrato un essere centenario, una creatura illuminata che irradia luce e saggezza.
Marshall Belford Allen, giunto su questo pianeta nel 1924, età terrestre 95 anni, ambasciatore ed ultimo depositario del messaggio di pace universale predicato incessantemente da Sun Ra. Profeta e messaggero che già nel 1958 predicava l’avvento dell’Era Spaziale, che avrebbe liberato la nostra mente ed elevato il nostro spirito nella consapevolezza che le nostre piccole e meschine beghe terrestri non hanno alcun senso. Barriere e confini scompaiono di fronte all’immensità del cosmo, in cui ognuno di noi è parte di un tutto, spiritualmente connessi gli uni agli altri.
E per diffondere questo messaggio, aveva a disposizione un’armata, quella Sun Ra Arkestra che per colpirti non fa uso di fucili, ma di musica, di fiati, di suono che si scaglia su di te come un macigno, per far breccia nella tua mente ed aprirti la coscienza, perché la giusta nota, il giusto suono (e questa parola viene pronunciata molto spesso durante l’intervista) può curarti da ogni male, può salvarti la vita (vedi live report).
Da quando Sun Ra ha deciso di abbandonare le spoglie mortali, Marshall Allen, suo primo discepolo fin dall’inizio, ha preso il comando di questa allegra legione continuando a diffondere il Verbo, a raccogliere nuovi proseliti disposti a connettere la mente con lo spirito, a continuare un viaggio che è destinato a non avere mai fine.
Durante questo viaggio, noi lo abbiamo incontrato, ed è davvero difficile restituire a parole la profonda emozione di trovarsi al cospetto di un uomo piccolo, una figura minuta che emana l’energia e la luce di una supernova. Un fiume in piena, capace di ammaliarti con parole gentili e suadenti, ma che può incenerirti con uno sguardo. Non sappiamo cosa ci riservi il futuro, se mai vedremo l’avvento dell’Era Spaziale, ma se anche domani il mondo così come lo conosciamo dovesse finire, rimane la soddisfazione di aver raccolto questa testimonianza. Quindi abbassate le luci, alzate il volume e lasciatevi illuminare.