SOUNDTRACK / PROGRESSIVE
Artigiani del Suono
La Batteria spalanca le porte del suo studio di registrazione a Lester
di Angelo D’Elia
INTERVISTA – In un panorama musicale desolante, fatto di parole vuote ed autoreferenziali e sonorità riciclate e processate stancamente al computer, c’è chi si oppone a tutto ciò e lo fa nell’unico modo possibile, con l’unico gesto abbia un senso: suonare! Chiudersi in studio, provare e riprovare, trovare il giusto tempo, il giusto suono, cesellare, modulare, con particolare attenzione alle sfumature.
In un mondo di prodotti preconfezionati, insomma, c’è ancora chi si chiude in bottega, per sfornare artigianato di gran qualità. È questo il caso de La Batteria, che ci ha spalancato le porte del suo laboratorio/studio di registrazione per renderci partecipi del processo creativo. Nati come progetto per sonorizzazioni e colonne sonore (celebre, ormai, il loro lavoro su Amore Tossico di Claudio Caligari), e dopo il fulminante omonimo esordio del 2015, con La Batteria II hanno trovato maggior compattezza e stabilità, definendo in maniera decisiva la propria identità come band.
Identità che attinge a piene mani dal nostro passato, già, perchè in questo paese c’è stato un tempo in cui, in campo musicale cinematografico ed artistico in senso più generico, avevamo un’identità, un segno riconoscibile in tutto il mondo. La Batteria non fa altro che ricordarci da dove veniamo, prendendo elementi di funk, jazz, progressive e disco, rimescolandoli con gusto ed energia, evitando lo sterile effetto nostalgia (basti vedere la quantità di facce giovani presenti in gran numero ai loro live).
Come ulteriore prova del loro eclettismo, è stato appena dato alle stampe Notes In The Dark, composto e registrato in parallelo a La Batteria II, progetto di colonna sonora non andato in porto, ma disco assolutamente compatto ed autosufficiente. Un vero e proprio viaggio al termine della notte, in cui loop e sintetizzatori la fanno da padrone, con squarci di chitarre distorte che arrivano come lampi di luce a fendere l’oscurità, in un’atmosfera opprimente che rimanda a più riprese al Vangelis di Blade Runner.
La Batteria – “Notes In The Dark”
(FlipperMusic / Deneb Records, 2020)