BLACK SNAKE TRIP #2

BLACK SNAKE TRIP – Rubrica a tempo determinato

 

“American Deep South Tour”: Black Snake Moan ancora in cammino
Il resoconto della prima parte del viaggio: dall’IBC alla Sun Records, passando per Jack White… e non è ancora finita!


Leggi la prima tappa
Black Snake Trip
Compagni di viaggio: Pippo Rossi Management | Mojo Station – Il Blues e le Sue Culture | La Tempesta | MISTY LANE MUSIC | Astarte | BPM Concerti

 

RUBRICALa partecipazione di Black Snake Moan all’International Blues Challenge non ha avuto l’esito sperato, ma è stata grande; la risposta del pubblico, ‘incredibile’. Inoltre, diversamente da quanto pronosticato, il viaggio non è finito: al momento i ragazzi, Marco “Black Snake” Contestabile e Pippo Rossi stanno già affrontando le prime tappe di un mini tour americano che, da Memphis, li porterà fino a New Orleans!
Oggi si apre ed amplifica il senso di questa esperienza, tutto nel viaggio, non ‘solo’ nella partecipazione al contest blues più internazionale che c’è. Continueremo a seguirlo puntualmente via Social, aggiornandovi anche sulle date dei concerti. Ci piace pensare che anche Marco abbia incontrato il suo ‘incrocio’, soprattutto che abbiadeciso di continuare.

Prima, però, fissiamo su questi spazi quanto accaduto finora. Da Memphis a Nashville, dal Blues Challenge e Beale Street alla Sun Records, passando per Jack White, vi invitiamo a vivere, condividendo, seppur a distanza, eventi e luoghi speciali, attraverso una fonte peculiare, un flusso emotivo che sgorga dalla voce del diretto interessato.

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1. Un regalo per Jack… lo ascolterà?

Siamo arrivati ieri a Memphis, nemmeno il tempo di posare i bagagli e siamo saliti in macchina direzione Nashville per andare a visitare la Third Man Records, la sede dell’etichetta discografica fondata da Jack White nel 2001.
La Third Man Records è un negozio di vinili ed uno studio di registrazione compreso di saletta concerti. Diamo una bella occhiata al piccolo e stiloso negozio, mi scelgo qualche vinile e dopo aver provato i super pedali fuzz signature TMR, suonando in ascolto da un preamplificiatore vintage in cuffia, mi sono messo in fila per registrare un paio di brani nella Record Booth, una bellissima ‘cabina’ nella quale puoi registrare un brano live in acustico ed in 5 minuti è su vinile. La Record Booth è una macchina Voice-o-Graph del 1947 rinnovata che registra fino a 2 minuti di audio. Il risultato è un disco in vinile da 6 pollici trasparente unico nel suo genere.
Ho deciso di lasciare nel Box della Third Man Records il secondo brano che ho registrato, un regalo per Jack… lo ascolterà?
Jack White è un artista straordinario, un rivoluzionario; ho sempre stimato le sue idee, la sua attitudine, il suo gusto nelle produzioni, la sua musica così potente e soprattutto rock ‘n’ roll!
È stata un’emozione fortissima, ho sempre sognato di andarci; la sensazione che ho provato oggi è stata incredibile ed indimenticabile.
Grazie Nashville

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2. Al banco di Johnny Cash…

Credevo che le emozioni alla Third Man Records di Nashville fossero bastate per darmi la giusta carica per il primo concerto a Memphis, invece mi sono sbagliato. Oggi abbiamo visitato gli studi della Sun Records, una tra le più importanti etichette discografiche anni ’50 /’60. La Sun Records, fondata da Sam Phillips, creò la vera e propria scena musicale Rock ‘n’ Roll Country grazie alla scoperta di leggende come Elvis Presley, Johnny Cash, Carl Perkins, Jerry Lee Lewis e molti altri.
L’edificio ha un fascino ed una energia incredibile sia all’esterno che all’interno; dischi che hanno scritto la Storia (se quelle mura potessero parlare…), singoli incorniciati su tutte le pareti, registratori e poster dei protagonisti dell’epoca mi ipnotizzano e catturano completamente la mia immaginazione.
Pippo, curioso e intraprendente, presentandosi ai ragazzi dello staff, condividendo informazioni e racconti della nostra avventura, mi raggiunge al banco dei 45 giri di Johnny Cash con in mano due biglietti per la visita guidata nello studio di registrazione, un regalo dei ragazzi contenti di aver ricevuto in dono il mio ultimo disco, Phantasmagoria. Un vero e proprio scambio rock ‘n’ roll.
Questa storia apre le porte ad un mondo che ha del sacro. Ho avuto la possibilità di visitare la parte della Sun Studio, lo studio di registrazione rimasto come all’epoca, descritto con passione e professionalità dalla guida che, tra una vetrina e l’altra, passa ogni brano che descrive la fotografia di un determinato momento che cambiò la storia della musica.
La Sun è un vero e proprio museo, il luogo in cui è nato tutto, studio delle prime registrazioni di grandi artisti della storia del Blues come Howlin’ Wolf e B.B. King, la leggenda de Million Dollar Quartet. Vedere le chitarre, microfoni e strumentazione completa dello studio, mi ha emozionato tanto, è stato un tuffo nel rock ‘n’ roll più vero. Questa città ogni giorno mi trasporta e mi dà sensazioni indescrivibili. 

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3. Showcase in Beale Street

Rientrati a casa per sistemare le ultime cose per la serata, ci prepariamo per il mio primo live a Memphis, a Beale Street, per l’International Blues Challenge Showcase di presentazione delle band. Showcase di 15 minuti, intenso e ricco di emozioni, grazie ad un pubblico (sorpreso da un range medio-alto), attento, partecipe e curioso di ogni artista.
Il mio live è stato diverso dai miei soliti, non solo per la strumentazione al limite dell’essenziale ma per le sensazioni positive e le risposte dirette che ho ricevuto da un pubblico affamato di blues. Un live ‘delta blues’, un linguaggio più identificativo e contestuale, profondo ed istintivo, scarno e sincero; lo descrivo così il mio primo show a Memphis.
C’è stato un momento nel quale ho sentito di fare parte di questo mondo, come se ci fossi già stato, come se si fosse fermato il tempo. È incredibile suonare il proprio Blues nella casa del Blues, a Beale Street, davanti ad un pubblico nuovo. Un romanticismo completamente differente, alla ricerca di sé stessi, persi nel Blues. 

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4. Mi piace il ‘tuo’ blues!

L’esperienza al Blues Challenge è stata incredibile, molto particolare come prima volta in America. Io e Pippo stiamo vivendo un’avventura ricca di episodi molto significativi, alla scoperta di nuovi stimoli e sensazioni.
Suonare a Beale Street nel cuore della scena musicale di Memphis è stata una esperienza indimenticabile. Sono rimasto molto sorpreso dalla risposta, perché non suono ‘prettamente’ Blues (il mio stile è contaminato, è un mio linguaggio personale, il Blues delle nuove generazioni, della mia età) e vedere il pubblico così partecipe e caloroso, sia durante che dopo il live, mi ha dato una energia che è difficile da descrivere.
“La tua musica è diversa, è nuova, mi piace il tuo Blues, è personale”. Mi riempie il cuore ricevere complimenti ed apprezzamenti da un pubblico internazionale che vive Memphis e la sua scena musicale con questa attitudine.

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Sono veramente felice dei miei live. Ogni cambio palco il pubblico si prepara per un nuovo show, curioso e molto partecipe. Prima del live l’artista viene presentato da un giudice. Proprio in quel momento ho capito che stavo per suonare, che era il mio momento per mostrare i miei colori ed il mio linguaggio in 25 minuti.
Una percezione del live diversa, più intensa del solito, ma allo stesso tempo pesante e carica di responsabilità perché stai suonando il Blues nella casa del Blues di fronte ad una giuria qualificata che sente suonare tutti gli artisti di tutto il mondo di ogni livello. È stato molto stimolante adattare la scaletta per lo show, suonare solo i miei brani riadattati con un pizzico di Blues in più, rimanendo sulla mia atmosfera orientata, in questo presente artistico, sulla psichedelia. 

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L’International Blues Challenge è come un festival itinerante lungo tutta Beale Street, ciò mi ha permesso di gustarmi moltissimi live (musica ovunque), da bands a duo a solisti. Insegne colorate luminosissime lungo tutto il viale, musica dal vivo ovunque, in ogni club dedicato ad un artista della storia del Blues e Rock’n’roll (Jerry Lee Lewis Club, B.B King Club e molti altri). Una realtà commerciale molto forte ed esasperata a volte, ma allo stesso tempo molto fedele alla tradizione e alla storia.
Ho conosciuto alcuni artisti che si sono esibiti ed il livello è altissimo: performance incredibili, artisti da tutto il mondo veramente talentuosi ed esperti; sono rimasto veramente colpito. Ho percepito un forte attaccamento alla tradizione del Blues, alla sua storia, non solo da parte degli artisti, ma anche del pubblico orientato più al cosiddetto ‘standard’ e alla tradizione, la musica “tradizionale” per noi intesa come cover o tributo. Personalmente ho sentito l’assenza di un pubblico giovanile, “della nuova generazione”, che forse in questo contesto non è ancora esploso… o è stato solo un caso?

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Vivere Memphis emotivamente non è facile per me, metabolizzare ogni evento, luogo sacro, così pieno di vita, storia, cultura ed energia mi sballa completamente e mi fa pensare e riflettere molto. Farò per sempre tesoro di questi giorni vissuti qui a Memphis e tutto ciò mi sta sensibilizzando ed inevitabilmente cambiando la vita.
Questa è solo la prima parte del viaggio, io e Pippo avremo tante cose ancora da raccontare…

 

 

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